Conviviale del 27 ottobre 2022

Conviviale del 27 ottobre 2022 La riunione di questa sera è dedicata alla visita alla mostra presso Palazzo Ducale “Rubens per Genova”. I Soci partecipanti, con la sapiente guida artistica Claudia Bergamaschi di Palazzo Ducale, hanno potuto ammirare una straordinaria esposizione per raccontare la grandezza di Peter Paul Rubens e il suo rapporto con la città. La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, e nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, Palazzi di Genova (1622). Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina. All’interno della mostra spiccano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non vi era a Genova dalla fine del Settecento; da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni del mondo. A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti degli autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello e Aurelio Lomi, presente in mostra con un dipinto della Collezione Doria Pamphilj), o con 3 cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders). Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica. Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile. Il San Sebastiano, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che, grazie a un importante ritrovamento documentario, può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola. È esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604   L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale offre l’occasione per realizzare una vera e propria rete culturale, il progetto Genova per Rubens, ideato e curato da Anna Orlando. All’insegna di Rubens e del suo speciale rapporto con la città, sono coinvolte oltre 50 realtà pubbliche e private, dai Musei di Strada Nuova all’Accademia Ligustica di Belle Arti a Palazzo della Meridiana, dall’Università degli Studi di Genova al Sistema delle Biblioteche di Genova insieme all’Arcidiocesi di Genova e a molti altri. La serata si è conclusa con un piacevole apericena presso il locale “Zupp” di Piazza San Matteo.

Conviviale del 20 ottobre 2022

Conviviale del 20 ottobre 2022 La riunione di oggi è dedicata alla formazione rotariana. Il Presidente porge un cordiale ben venuto al relatore Alessandro De Lucchi, al visitatore rotariano del R.C. Dresda Gianaurelio Cuniberti e a tutti i Soci presenti. Titti Farina porge gli auguri di buon compleanno ai Soci Carlo Cavalleri e Stefano Cecchi, quindi si complimento con il Socio Beppe Costa per la nomina a Presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova. Tra le comunicazioni, il Presidente sottolinea l’importante appuntamento del 3 novembre p.v. durante il quale si terrà l’Assemblea dei Soci per la nomina del Presidente A.R. 2024 – 2025, dei membri del Consiglio Direttivo 2023 – 2024, l’approvazione dei bilanci consuntivo 2021 – 2022 e preventivo 2022 – 2023. Dopo la colazione Titti Farina cede il microfono ad Alessandro De Lucchi, Presidente della Commissione Formazione del Distretto 2032. Il dottor De Lucchi, dopo avere ringraziato il Presidente ed i Soci per l’invito e la numerosa partecipazione, coadiuvato da alcune slide che si allegano, presenta in primis l’offerta formativa proposta quest’anno dal Distretto 2032 R.I.: significativo sarà l’imminente lancio di un canale Telegram tramite cui, settimanalmente, verranno condivisi contenuti ed approfondimenti dedicati alla formazione.   Ricorda l’importanza dell’autoformazione tramite il “Centro di Formazione” presente su My Rotary. Rinnovando la disponibilità ad ogni genere di supporto richiesto dai Club, De Lucchi presenta la seconda parte del suo intervento: il Piano d’Azione del Rotary International. L’analisi si articola in quattro punti: Aumentare il nostro impatto. Ampliare la nostra portata. Migliorare il coinvolgimento dei partecipanti. Accrescere la nostra capacità di adattamento.   L’Istruttore analizza ogni singolo punto, declinandolo alle realtà di Club. Nasce quindi l’opportunità di parlare di service, di effettivo, di formazione, di leadership e di cosa ci potrà attendere nel futuro del Rotary. All’interessante relazione sono intervenuti Farina, Cuniberti (R.C. Desdra), Saiano. Al termine della riunione il Presidente cede il microfono al Segretario del Club, Andrea Benini, il quale comunica le candidature pervenute alle cariche di Consiglieri 2023 -2024 che di seguito riportiamo. Candidature alla carica di Consiglieri per l’anno rotariano 2023-2024: Luisa Amoretti Francesca RaponeAlessandro BonsignorePaolo RaffettoLuigi LagomarsinoAnnamaria SaianoMaria Grazia MarchesiArturo SicaLorenzo QuiliciAgostino Siccardi A questo punto il Presidente comunica la candidatura alla carica a Presidente per l’anno rotariano 2024-2025: EZIO FULCHERI L’Assemblea per le elezioni si svolgerà in occasione della conviviale di Giovedì 3 Novembre p.v.Titti Farina scambia il gagliardetto del Club con Gianaurelio Cuniberti, ringrazia Alessandro De Lucchi, gli dona l’omaggio del club e chiude la riunione con il consueto tocco di campana. “Il Rotary nutre l’educazione” sabato 8 ottobre presso Palazzo Ducale i rotariani e i rotaractiani liguri, assieme alla comunità ucraina di Genova, hanno partecipato al service distrettuale, organizzato da 10 Distretti Italiani, con la collaborazione di “Rise Agaist Hunger” del confezionamento di oltre 28mila pasti destinati a 144 bimbi dello Zimbawe.Molti i Soci del club con i loro ospiti che hanno preso parte a questa iniziativa.

Conviviale del 6 ottobre 2022

Conviviale del 6 ottobre 2022 Il Presidente apre la riunione di oggi con un caloroso benvenuto alla relatrice, Professoressa Silvia Molinari, accompagnata da due alunni della V del liceo Andre D’Oria, Bianca D’Aversa e Leonardo Pibiri, agli ospiti e a tutti i Soci presenti. Dopo aver riferito le varie comunicazioni e i prossimi programmi del Club, Titti Farina cede il microfono alla relatrice la quale invita i presenti a riflettere sul tema di oggi “Perché ai ragazz* non piace andare a scuola? – riflessioni di un dirigente scolastico fra quotidianità, problematiche giovanili e innovazione”. Perché ai ragazzi non piace andare a scuola? Perché non è vero, ci hanno spiegato la professoressa Silvia Molinari e gli allievi Leonardo e Bianca del Liceo D’Oria. In realtà entrambi, corpo docenti ed alunni, hanno molto sofferto per la chiusura Covid, perché la DAD ha eliminato tutti quegli effetti “collaterali” così preziosi: incontrarsi, chiacchierare, ridere, studiare insieme e confrontarsi. In pratica è venuta meno la comunità. Nel caso del D’Oria, composto da 44 classi, circa 1050 studenti, 100 tra insegnanti e personale amministrativo, la comunità educativa deve misurarsi con i temi classici dell’insegnare ed educare, nel difficile e precario equilibrio dove il controllo lascia spazio alla relazione. All’incontro hanno partecipato alunni figli di soci intervenendo con le loro narrazioni personali e domande e Paola Pisani professoressa del Liceo D’Oria da oltre 15 anni. È rimasto sullo sfondo, per il tempo limitato e forse per involontaria rimozione, il lato oscuro del fallimento e della fatica che i ragazzi affrontano in un liceo molto performante e brillante. Si è dato invece spazio con interesse e partecipazione al rapporto mutato genitoriinsegnanti, alle diverse specializzazioni che un liceo classico offre oltre ai percorsi più classici. In conclusione la vita oltre ad essere vissuta va anche pensata. All’interessante relazione sono intervenuti Papadia, Poggi, Portalupi, Taccini, Berri. Titti Farina ringrazia la relatrice e i ragazzi della disponibilità, dona l’omaggio del club e chiude la riunione con il consueto tocco di campana.

Conviviale del 15 settembre 2022

Conviviale del 15 settembre 2022. Titti Farina apre la riunione di questa sera con un cordiale benvenuto al relatore Renato Franceschelli Prefetto di Genova accompagnato dalla Signora Cecilia, ai visitatori rotariani, agli ospiti e ai Soci presenti.Quindi il Presidente passa alle varie comunicazioni relative ai programmi del Club e ai programmi del Distretto, con l’auspicio di un’ampia partecipazione dei Soci a quanto illustrato.Dopo la cena Titti Farina cede la parola al relatore di cui se ne riporta i punti più salienti del curriculum: Renato Franceschelli, nato a Napoli il 3 dicembre 1957, coniugato con la Signora Cecilia. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza con lode presso l’Università Federico II di Napoli. Ha frequentato il corso post-laurea di formazione alle carriere diplomatiche e internazionali presso la Società italiana per le Organizzazioni Internazionali (S.I.O.I).Ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense.Promosso Viceprefetto con decorrenza 1/7/2001, è assegnato al neo costituito Dipartimento per le libertà civili e per l’immigrazione in qualità di dirigente dell’Ufficio relazioni esterne einternazionali.Nel settembre 2011 è nominato dirigente dell’Ufficio di Gabinetto del Capo del Dipartimento per le Libertà civili e per l’Immigrazione.Il 13 dicembre 2011 il Consiglio dei Ministri lo nomina Prefetto destinandolo alla sede di Siracusa.Qui svolge anche le funzioni di Commissario Straordinario della Presidenza del Consiglio per la ricostruzione della Cattedrale di Noto (Sr).Dal 10 dicembre 2012 ricopre l’incarico di Direttore Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.Dal 13 febbraio 2017 è nominato Prefetto di Padova. Dal 26 maggio 2021 è nominato Prefetto di Genova.Ha svolto molteplici incarichi di docenza presso enti di formazione e presso la Scuola di formazione del Ministero dell’Interno (SSAI) in corsi per funzionari dell’Amministrazione e anche in Master di livello Universitario presso varie Università.Ha partecipato in qualità di relatore a numerosi Convegni e tavole rotonde sia in Italia che all’estero sui temi dell’integrazione europea nei settori dell’immigrazione e dell’asilo.E’ insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il Prefetto ha spiegato che, in questo periodo nel quale ha avuto la fortuna di svolgere in questa Provincia le sue funzioni, ha potuto constatare la complessità di questo territorio e ha notato subito la necessita di una efficace sintesi che sia rispondente ai bisogni del territorio stesso.Ringrazia le Amministrazioni statali, la Regione i Sindaci, la Città Metropolitana l’ordine giudiziario e le Forze di polizia per la fattiva collaborazione che consente a tutti di adempiere ai propri compiti nel rispetto delle prerogative proprie ma sicuri di lavorare per l’interesse generale in un momento storico come quello che viviamo che rimane caratterizzato ancora da difficoltà economiche e da forte necessità di risposte ai bisogni di una larga fascia di popolazione debole.Il dottor Franceschelli ha poi riportato che purtroppo nel nostro Paese il linguaggio comune e quello giornalistico non sono soliti utilizzare il termine Repubblica. Non siamo soliti individuare con Repubblica o repubblicana ogni iniziativa o funzione svolta nell’interesse superiore. Si sente parlare più spesso di Stato, di Comuni di Enti locali, tutte componenti importanti della Repubblica ma che con le altre devono concorrere e operare, quindi ha sottolineato il suo orgoglio di essere un Prefetto della Repubblica.Ha continuato poi evidenziando che svolgere questa funzione significa infatti essere al servizio della Repubblica cioè delle entità che la compongono in uno spirito di condivisione e di inclusione dei bisogni che ciascuno degli Enti rappresenta e tutela e significa anche operare perché i diritti e le garanzie che la Repubblica deve assicurare ai singoli, ai corpi sociali e alle imprese, possano esprimersi nel rispetto delle regole ma anche con la libertà riconosciuta. All’interessante relazione seguono le domande dei Soci Raffetto, Saiano, Poggi e Farina. Titti Farina ringrazia il Prefetto di Genova Franceschelli della disponibilità , gli dona l’omaggio del club e chiude la riunione con il consueto tocco di campana.

Conviviale dell’8 settembre 2022

Conviviale dell’8 settembre 2022. Il Presidente apre la riunione di oggi con il consueto tocco di campana e un caloroso benvenuto ai relatori, ai visitatori rotariani, agli ospiti e ai Soci presenti. Dopo la lettura dei prossimi programmi del Club, Titti Farina, illustra ai Soci l’importanza della partecipazione all’evento distrettuale che si terrà l’8 ottobre presso Palazzo Ducale, rivolto al progetto Nazionale “Il Rotary nutre l’Educazione”, organizzato da 10 Distretti Italiani, con la collaborazione di “Rise Agaist Hunger”, il quale consiste nel fornire le risorse economiche per l’acquisto del materiale per confezionare i pasti e fornire la mano d’opera per il loro confezionamento. L’obiettivo del progetto è la fornitura di 570.00 pasti a bambini di una nazione africana (Zimbabwe). Questi pasti verranno distribuiti attraverso la scuola che li utilizzerà per i pasti dei bambini che la frequentano. Otterremo un duplice risultato: lottare contro la fame, che è una costante della vita di questi bambini e mandarli a scuola. Dopo il pranzo il Presidente presenta i relatori. Renato Venturelli, nato a Genova, laureato in Lettere Moderne è tra i fondatori del cineclub Lumière, dal 1982 incomincia la carriera di critico cinematografico nel giornale genovese Il Lavoro; quando il quotidiano viene allegato nel 1992 a La Repubblica cura una rubrica quotidiana di recensioni di film che prosegue ininterrotta ancor oggi sull’edizione ligure del giornale. Dal 2005 dirige la pubblicazione “Cinema & Generi”, con Einaudi ha collaborato alla pubblicazione di “Storia del cinema mondiale” dal 1999 al 2001 e al “Dizionario dei registi” nel 2005-2006. Dal 2010 dirige anche il bimestrale “Film Doc”. È inoltre membro da molti anni della giuria del Festival del Doppiaggio Voci nell’Ombra insieme a Morando Morandini, Callisto Cosulich, Tiziana Voarino, Enrico Lancia, e più recentemente Fabio Melelli, Massimo Geraldi e Antonio Genna. Mauro Boccaccio, giornalista, genovese, è stato direttore dell’agenzia di stampa della Regione Liguria, ha scritto su Il Lavoro, e La Stampa, ha fatto servizi in tv, per riviste e periodici raccontando il territorio e i suoi protagonisti. Ha raccontato in un libro la storia di Natalina Garaventa “Frank Sinatra è mio figlio” (De Ferrari editore), impegnato in eventi per la promozione del territorio e i 700 anni di Dante. In questo periodo a Genova, dopo il successo registrato a Roma, è possibile visitare una grande mostra, la prima dedicata a Vittorio Gassman, in occasione del centenario della sua nascita, avvenuta il 1° settembre 1922 a Struppa, una frazione del capoluogo ligure. La mostra vuole rendere omaggio a un protagonista dello spettacolo e della cultura, un gigante del Novecento profondamente radicato nell’immaginario collettivo, uno dei personaggi italiani più amati dal pubblico. A Genova Gassman è stato protagonista di spettacoli memorabili, come quello in occasione delle Colombiadi nel 1992, Ulisse e la balena bianca, le cui scene furono curate da un altro illustre genovese, Renzo Piano. Non poteva quindi mancare una sezione della mostra dedicata allo speciale rapporto che legava “il Mattatore” alla “Superba”. Oltre alle testimonianze e ai materiali d’archivio, il Teatro Nazionale di Genova ha fornito preziosi oggetti di scena, fotografie e documenti. Si parte dagli anni Quaranta, i gloriosi tempi dell’Accademia d’Arte Drammatica, per ripercorrete i suoi inizi nei teatri milanesi, il lavoro nella compagnia di Luchino Visconti. E poi, tra gli anni Sessanta e Ottanta, i film di successo per il grande schermo, interpretati insieme ad Alberto Sordi, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni e Ugo Tognazzi che lo hanno consacrato uno degli attori più popolari e più amati, un “colonnello della risata” capace di assicurare i massimi incassi nell’epoca d’oro in cui la commedia teneva in piedi l’industria.   I relatori, hanno raccontato alcuni aneddoti della vita di Gassman e i film girati a Genova tra i quali “La tratta delle bianche” di Luigi Comencini, girato al Lido di Genova nel 1952, e interpretato da Gassman, prima della parentesi americana, “Profumo di donna”, storia ambientata nella Genova del secondo dopoguerra. Dopo aver ricevuto un Leone d’oro alla carriera nel 1996, Gassman continua a lavorare fino a pochi mesi prima della morte, avvenuta il 29 giugno del 2000. Il Presidente chiude la riunione omaggiando i relatori con il fermacarte del Club e con il consueto tocco di campana.

Conviviale del 14 luglio 2022

Conviviale del 14 luglio 2022. Il Presidente apre la riunione di oggi con il consueto tocco di campana e un caloroso benvenuto agli ospiti, ai Soci presenti e  porge poi gli auguri di buon compleanno al Socio Stefano Garrè. Relatore di oggi il Socio Carlo Cavalleri, Console Onorario della Corea del Sud, che prende la parola dopo la colazione per illustrare la relazione dal titolo “Il console onorario – il fattore umano”. Carlo Cavalleri ricopre il ruolo di Console Onorario della Corea del Sud a Genova dal 30 marzo 2021. La cerimonia di nomina si è svolta presso la nuova sede consolare alla presenza dell’ambasciatore Kwon Hee-seog, di autorità e imprenditori. Carlo Cavalleri, quale neo console onorario ha subito incontrato il presidente Giovanni Toti, il sindaco Marco Bucci e il prefetto di Genova Renato Franceschelli, entrando così a far parte ufficialmente del corpo consolare di Genova che annovera ben 54 stati rappresentati nella nostra regione.  L’attività del professionista-console è rivolta principalmente a incrementare gli scambi economici e culturali tra Genova e la Repubblica di Corea. Le sue intenzioni sono intuibili anche dalla cravatta che indossa, nella quale le bandiere di San Giorgio e della Corea del Sud si intrecciano. Generalmente, un console onorario si occupa di fornire servizi consolari e / o assistenza ai cittadini dello Stato rappresentato; sostenere gli sforzi della comunità locale dello Stato rappresentato; assistere allo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali con il Paese o la regione interessati. Sebbene i ruoli e le funzioni svolti dai consoli onorari possano variare, essi sono generalmente nominati per fornire servizi consolari e assistenza ai cittadini della patria rappresentata in una specifica area geografica, in particolare nei paesi in cui non vi è alcuna ambasciata. La protezione e l’assistenza che un console onorario può fornire, è di carattere meramente politico ed amministrativo e non giudiziario, finalizzato alla tutela degli individui per l’incolumità dei loro diritti ed interessi anche contro eventuali vessazioni ad opera delle autorità locali. Gli aiuti possono spaziare dai sussidi finanziari ai rimpatri gratuiti. Tra le funzioni principali dell’attività del console onorario le attività finalizzate a tutelare gli interessi del Paese rappresentato, a livello commerciale e industriale, per mezzo di azioni di vigilanza, osservazione ed informazione. In questi casi, il console onorario è tenuto ad informare costantemente il Governo estero mediante atti, registri e relazioni annuali. Il console onorario può svolgere un’attività giudiziaria in delega oppure tramite attribuzione propria, per esempio nel rilascio di certificati di buona condotta, stati di famiglia, per finire con una particolare giurisdizione a carattere volontario in base alla quale il console può occuparsi della tutela dei minori, di provvedimenti per l’eventuale infermità mentale di un residente, la conciliazione di liti e controversie; Funzioni di pubblico ufficio. Tra le attività del console onorario rientrano anche le funzioni di pubblico ufficio, come ad esempio la leva qualora in patria sussista l’obbligo di leva militare, rilascio di passaporti, istruzione pubblica, tutela degli operai; funzioni in materia di marina mercantile come il commercio marittimo, la navigazione o naufragi, per chiudere con le funzioni di assistenza e protezione. Il console onorario può promuovere le più disparate iniziative nell’ambito della cultura, dell’arte, dello sport e della beneficenza, che possano mantenere vivo negli individui stranieri il sentimento di nazionalità o tenere alto il prestigio del loro Paese. Inoltre, il console onorario può anche tenere un registro dei nazionali residenti della regione, utile per il riconoscimento immediato dell’iscritto in quanto cittadino e beneficiario della protezione consolare. Dal momento che al console onorario spettano privilegi, garanzie e immunità, oltre alla rappresentanza ufficiale dello Stato da cui è stato inviato, deve soddisfare dei requisiti piuttosto rigidi, tra i quali l’età, l’attività professionale, il censo, la notorietà, le onorificenze, la consistenza patrimoniale, possa avere o aver avuto rapporti professionali, commerciali, culturali con lo Stato di designazione. Per svolgere questa professione, non esiste un percorso stabilito o un concorso cui poter partecipare, tanto meno la possibilità di presentare una candidatura personale, normalmente lo Stato ospitate si fida del parere del vecchio console nella scelta del nuovo, tuttavia anche quest’ultimo sarà sottoposto al controllo da parte delle Autorità estere, e non potrà esercitare fino all’approvazione della nomina. Il console onorario è dunque una persona che per le sue qualità viene scelta per rappresentare uno Stato all’estero. La relazione molto apprezzata dai presenti ha suscitato gli interventi di Macrì, Farina, Bertini, Raffetto e Oliva. Dopo aver donato l’omaggio del Club a Carlo Cavalleri, Titti Farina chiude la riunione con il consueto tocco di campana.

Conviviale del 7 luglio 2022

Conviviale del 7 luglio 2022. In apertura di riunione il Presidente porge un saluto di benvenuto a tutti i presenti, formula quindi i migliori auguri di buon compleanno al Socio Lorenzo Quilici. Titti Farina dà lettura dei prossimi programmi e invita i Soci a prenotarsi alle prossime riunioni avvisando la Segreteria del Club. Prima di colazione il Presidente appunta il distintivo di Segretario ad Andrea Benini, di Prefetto a Marina Cella e di Tesoriere a Stefano Marchese ringraziandoli in anticipo per la collaborazione. Dopo la colazione, il Presidente presenta la sua relazione programmatica.      RELAZIONE PROGRAMMATICA DEL PRESIDENTE TITTI FARINA – ANNO ROTARIANO 2022/2023 “Care amiche e cari amici, potete immaginare il mio stato d’animo che, è pieno di orgoglio di essere Rotariana, ma soprattutto di sentire ognuno di voi come un caro amico personale. Il mio consiglio è così composto: LUIGI LAGOMARSINO 1° VICE PRESIDENTE, ALESSANDRO BONSIGNORE 2° VICE PRESIDENTE, PAOLO MACRI, FRANCESCO DELDEO, PAOLO MALOBERTI e infine SEGRETARIO ANDREA BENINI, PREFETTO MARINA CELLE, TESORIERE STEFANO MARCHESE. Non vi nascondo che mille volte ho pensato a cosa poterVi dire in questa mia programmatica per attirare la vostra attenzione e la vostra collaborazione, perché solo così posso affrontare il mio anno di Presidenza, ma come al solito mi farò condurre dal mio cuore, di solito non sbaglia. Mi rifaccio a quello che ha detto il Presidente del RI di questo anno JENNIFER JONES, la prima donna Presidente: immaginiamo un mondo che merita il meglio di noi, dove possiamo con il nostro modo di agire fare la differenza, ed io sono più che convinta che nel nostro Club  eccellenze ce ne sono tante e su di voi tutti conto. Penso che se riuscirò a coinvolgere ognuno di Voi, magari chiedendovi cosa volete che il Rotary faccia per voi, cosa volete ottenere dal Rotary, allora faremo passi da gigante e ogni giovedì l’incontrarci sarà un’attesa felice, un pensiero per quando arriva il momento per lo scambio di opinioni, questo ci farà sentire a casa.Si a CASA NOSTRA, sarebbe bello poter creare veramente la nostra CASA, se voi mi aiuterete forse ce la faremo e il sogno potrebbe diventare una realtà. Io vorrei far sì che le nostre riunioni fossero sentite come un incontro al quale dà fastidio dover rinunciare. Un lavorare assieme, un creare intesa di collaborazione “lavoriamo di concerto”, come quando arriva Natale e abbiamo già dimostrato di saperci organizzare. Mi riservo di far sviluppare dai miei collaboratori che gestiscono i programmi opportunità di affiatamento, suggerimenti che ci daranno anche lo spunto per voler sapere sempre di più su cosa sia lo spirito che ci deve unire. Non penso che dobbiamo per forza accrescere il numero dei soci, ma soprattutto far sì che quelli che ci sono non abbiano mai la mente sfiorata dal pensiero, di non ritrovarsi in famiglia. Farò in modo di diversificare anche le conviviali per poter permettere anche a chi, per obblighi di lavoro all’ora di pranzo, possa avere l’opportunità di trovare altri orari per incontrarsi con gli amici. Vi assicuro le menti vulcaniche dei miei collaboratori stanno lavorando alacremente. Insomma la famiglia Rotary, oltre che unita deve pensare a uno sviluppo nel creare situazioni, con il nostro operato, di arricchimento in tutti i campi. Il mio anno deve essere sì di cultura, di approfondimento sul perché siamo rotariani, ma anche di gioia. Io non vi sottopongo pillole di conoscenza, ma vorrei fare in modo che la vera reale conoscenza del Rotary, sia veramente trasmessa e assorbita dalle nostre menti. Come fare ciò, con informazioni fatte da persone preposte che con parole efficaci marchino a fuoco il nostro cervello e il nostro cuore. Vengo al dunque, sottopongo a voi i service del mio anno, per lo meno quelli da me pensati, ma non vi nascondo che attendo anche vostre richieste e l’aiuto di tutti per realizzarle. Primo ho pensato che siamo considerati i primi, O MEGLIO I NUMERI UNO, nel campo dei nostri impegni, chi nel pubblico, chi nel privato, professionisti, manager, ecc. Allora perché non offrire un valido aiuto ai giovani laureandi? Ho chiesto al Magnifico Rettore di darmi la possibilità di incontrare a fine corso i laureandi e ognuno di noi potrà insegnare loro, cosa vuol dire affrontare il mondo del lavoro. Loro impareranno dal ns operato e noi saremo arricchiti dalla loro voglia di abbeverarsi alle fonti del sapere, diverso da ciò che la teoria fino ad oggi ha loro insegnato. Ho affidato questo compito di unione con il mondo dell’Università a Maurizio Ferretti il quale ha già avuto esperienze in questo campo e poi chiedo a Voi di non ACCALCARSI NON SPINGETE c’è posto per tutti. Il mio secondo service ha una mira sociale: ho pensato ai diversamente abili, ho voluto dare anche a loro un momento di felicità. Dal Comune, dopo vari incontri assieme all’incoming Poggi, ai Soci Raffetto e Taccini siamo riusciti a far sì che loro in agosto inizino i lavori di bonifica del PARCO DAPELO a PRA.Ci concederanno 350mq di parco e noi lì, metteremo dei giochi, una giostra che accoglie le carrozzine, uno scivolo particolare creato apposta per sostenere chi non ha la facoltà di tenersi, uno xilofono per i non vedenti capace di aiutarli nei passaggi seguendo il suono e piante aromatiche per i non udenti per potersi muovere seguendo gli odori e altri giochi sempre adatti ai diversamente abili.A questo service collaborano diversi soci tra i quali Paolo Macrì e Antonello Amato che cureranno la pubblicità e le informazioni sia a livello giornalistico, che sui social e in tutti i canali da loro conosciuti per lavoro. COLLABORIAMO con gli altri club genovesi per questi progetti: Con il R.C. Genova quello della medicina digitale (questo ha avuto l’adesione di tutti gli undici Rotary Club genovesi) e quello dell’alfabetizzazione; con il club Golfo Paradiso quello della donazione sangue; con il centro storico “La fibrosi cistica e l’importanza dell’attività fisica”. Inoltre il service di Federico “Musica per persone (non) più sole” continuerà e sarà seguito sempre da

Conviviale del 21 aprile 2022

Conviviale del 21 aprile 2022. Il Presidente apre la riunione di oggi con il consueto tocco di campana e un caloroso benvenuto a tutti i presenti, porge poi gli auguri di buona compleanno ai soci: Giovanni D’Alauro, Luigi Oliva. Relatore di oggi il Socio Agostino Siccardi che prende la parola dopo la colazione per illustrare la relazione dal titolo “Il Corno d’Africa: passato, presente, futuro”. La presentazione è stata preceduta da alcuni dati statistici, importanti per fare comprendere come l’Africa potrà rappresentare una opportunità nei prossimi anni. Parlando invece specificatamente del Corno d’Africa sono stati spiegate le ragioni storiche e politiche che hanno reso e rendono questa Regione del Continente Africano così importante e tale da attrarre le maggiori attenzioni delle potenze mondiali. Dopo una introduzione generale, si è parlato dei singoli Stati, evidenziandone le caratteristiche positive e negative che ne contraddistinguono la vita quotidiana. Il Continente vive una continua contraddizione in quanto, pur essendo ricchissimo nel sottosuolo e godendo anche di una vasta estensione territoriale di terre fertili, la maggior parte della popolazione vive in condizioni precarie. Nel Corno d’Africa vi è una grande nazione, l’Etiopia, che ha conosciuto una veloce crescita negli ultimi 10 anni, l’Eritrea che è una delle ultime dittature esistenti, la Somalia, distrutta da 25 anni di guerra civile che tenta faticosamente di rialzarsi, e Djibouti, una piccola nazione, che deve la sua fortuna al porto, che di fatto rappresenta la porta delle importazione ed esportazioni del Etiopia. La Capitale dell’Etiopia, Addis Abeba è la sede permanete dell’Unione Africana, di tutte le Ambasciate Africane (54), di buona parte di tutte le Ambasciate delle Nazioni Europee, Americane ed asiatiche, di molte ONG e di ONU, FAO a altro. Il futuro del mondo è rappresentato da come il Continente Africano verrà integrato; non sarà un processo semplice, perché ancora oggi dai Cinesi, prima dai colonizzatori europei, l’Africa è vista come una preda e difficilmente come un partner. Federico Cattanei chiude la riunione ringraziando Agostino Siccardi per l’interessante relazione presentata.

Conviviale delll’8 aprile 2022

Conviviale del 8 aprile 2022. L’ospitalità del R.C. Cremona Monteverdi nella bellissima città lombarda, svoltasi nel Novembre 2019,  è stata finalmente contraccambiata dal nostro Club. All’arrivo a Genova, alcuni Soci del R.C. di Cremona coi loro familiari sono stati accompagnati dal presidente alla visita guidata dell’Acquario, grazie anche all’ospitalità di Beppe Costa. Nel gruppo c’erano anche una ragazza e un bimbo, profughi Ucraini, ospitati da Federico Cattanei. In serata si è svolta la Conviviale con soci ed ospiti, nella bella Villa Chiossone, con l’affascinante relazione di Alessandro Grasso, fotografo subacqueo pluripremiato a livello internazionale, che ci ha fatto immergere nello spettacolo dei nostri mari con la relazione “Emozioni nel blu” e una proiezione di fantastiche immagini. La riunione serale è terminata con un caloroso applauso e lo scambio di omaggi al relatore e tra i Presidenti dei Rotary Club Genova Est, Federico Cattanei, e Cremona Monteverdi, Luciano Pozzi.   Sabato 9 aprile il presidente e alcuni Soci del Club  hanno accompagnato i Soci di Cremona in una “inusuale” visita della Città, che è partita da un “omaggio” al “Cannone” di Paganini, in continuità con il tema del violino che aveva dato impulso all’amicizia tra i due Club, proseguita poi dalla Spianata di Castelletto a scendere nel Centro Storico per esplorare, con la sapiente guida di Anna Decri Lagomarsino, la storia di Genova. Dopo un informale pranzo al “Pesciolino” ci siamo congedati dagli amici di Cremona con l’augurio di poterci rincontrare nella loro Città il prossimo anno.  

Conviviale del 24 marzo 2022

Conviviale del 24 marzo 2022. Dopo il rituale tocco di campana, il Presidente apre la riunione con il benvenuto al relatore, agli ospiti e a tutti i Soci presenti. Prima della colazione, Federico Cattanei cede il microfono a Luigi Oliva, per il ricordo affettuoso di Willy Giunti, Past Presidente del Club, che ci ha lasciato pochi giorni fa; Susanna Giunti ha ringraziato il Club che è sempre stato un punto di riferimento del papà per tanti anni. Dopo la colazione il Presidente cede la parola a Padre Mario Picech S.J. classe 1962, friulano, Gesuita e da molti anni impegnato nel sostegno umano e spirituale dei carcerati attualmente cappellano del Carcere di San Vittore a Milano. Padre Mario Picech racconta la sua esperienza in Messico, come l cappellano del carcere di massima sicurezza di Islas Marías, la prigione dalle “mura d’acqua”, che si trova nella più grande delle quattro isole messicane vicino alla costa di Nayarit, nell’Oceano Pacifico, uno dei luoghi più difficili del mondo. Da quasi sessant’anni, un gruppo di gesuiti ha deciso di vivere qui, per condividere tutto con i detenuti. Uno di loro è stato per alcuni anni Padre Picech, Quando è arrivato per la prima volta sull’isola era il 2008 e i carcerati erano circa ottomila, in cinque insediamenti. Oggi, sono meno di mille. Aperto nel 1905 come colonia penale per i criminali peggiori e gli oppositori politici, dal 2012 Islas Marías è diventato prigione federale, destinazione dei narcotrafficanti, tutti appartenenti ai cartelli più sanguinari del narcotraffico del Paese centroamericano. La storia di Padre Mario è quella di un cormonese impegnato nel recupero spirituale e sociale di chi sta scontando pene gravissime in uno dei Paesi dai tassi di criminalità più alti al mondo. «La mia esperienza è particolare, ma al tempo stesso non è dissimile da chi quotidianamente vive nella propria famiglia situazioni in cui si porta addosso il peso della sofferenza di chi ti vive accanto. Sono arrivato in Messico perché la formazione come gesuita prevede un anno, chiamato “terz’anno”, da vivere all’estero: ho scelto Islas Marias perché mi ha sempre affascinato l’idea di lavorare con chi aveva imboccato una strada sbagliata. Il primo anno fu veramente duro: in molti che hanno fatto la mia stessa scelta dopo un paio di settimane hanno preferito andarsene. Io invece sono riuscito a restarci, e quando feci ritorno in Italia, chiesi ai miei superiori di poter tornare in Messico ogni anno per alcuni mesi. All’epoca del mio arrivo, era il 2011, la struttura era una colonia penale dove erano ospitati 8 mila detenuti, numero sceso oggi di otto volte anche perché nel frattempo l’area è stata trasformata in un carcere federale di massima sicurezza. È ovviamente un luogo dove chi ha commesso dei crimini espia la propria pena, ma dove convivono anche persone che ci lavorano o che svolgono un’esperienza di preghiera e riflessione arrivando in quel sito da tutto il mondo: sono proprio i momenti di esercizio spirituale in un contesto internazionale quelli più significativi. Islas Marias è una realtà difficile, è un falso paradiso immerso nell’oceano Pacifico, un pugno di isole situate nel golfo della California, divenuta nel 2011 è entrata nelle rete delle biosfere Unesco. Padre Mario condivide le sofferenze dei carcerati: Loro sanno che siamo lì come volontari, per stare loro vicino, e lo apprezzano molto: questo fa sì che possa essere per loro una figura di riferimento. La condivisione attraverso la preghiera, la spiritualità e la possibilità di creare insieme anche piccole forme d’arte aiutano questi detenuti a superare le privazioni del carcere. C’è la sensazione che essere lì dia loro una mano a intraprendere una strada di miglioramento personale”. Hanno fatto seguito alla relazione interventi di Solimei e Rosselli che, in particolare, nella sua veste di Presidente della Veneranda Compagnia della Misericordia, ha voluto ringraziare il Club per il sostegno dato alle iniziative della Compagnia. Il Presidente chiude la riunione con un omaggio con un omaggio del club al relatore prima del consueto tocco di campana.