Conviviale dell’11 maggio 2023

Conviviale dell’11 maggio 2023. Titti Farina apre la riunione con un caloroso saluto alla relatrice Dottoressa Chiara Urci, volontaria della Croce Rossa Italiana, delegato regionale e referente tecnico regionale del servizio psicosociale, accompagnata da Laura Audenino, responsabile settore emergenze della Croce Rossa Italiana, delegazione Liguria, a tutti gli ospiti e ai Soci presenti. Dopo la colazione, la Presidente cede il microfono alla relatrice per la relazione dal titolo “Gli psicologi dell’emergenza e il servizio psicosociale della Croce Rossa”. La dottoressa Urci ha illustrato gli interventi svolti dal servizio di psicologi e operatori della Croce Rossa Italiana, preparati ad affrontare criticità ed emergenze territoriali, con un modello di lavoro rivolto alla comunità. Questo modello definito psicosociale è quello previsto dal IFRC Reference Centre for Psychosocial Support di Copenaghen (www.pscenter.org), centro dalla Federazione Internazionale di Croce Rossa e di Mezza Luna Rossa, a cui afferiscono tutte le Associazioni di Croce Rossa del mondo. L’approccio psicosociale di supporto alla comunità dunque, si rivolge a tutti i soggetti coinvolti in un evento critico: volontari di CRI, professionisti del soccorso, popolazione, Istituzioni coinvolte nella macchina del soccorso. Inoltre, Chiara Urci, nel suo intervento rivolto ai soci spiega, con entusiasmo e grande passione, come avviene un intervento in emergenza, l’attività di TRIAGE PSICOLOGICO in una “zona rossa”, per valutare i bisogni di chi va soccorso, le competenze personali e tecniche necessarie ad affrontare contesti spesso rischiosi e/o complessi, e l’approccio umano messo in campo in situazioni emotive molto forti ed intense. In questi anni il Servizio Psicosociale CRI Liguria ha dovuto affrontare sfide importanti, in una regione particolarmente complessa e sollecitata da importanti eventi sia naturali che antropici: emergenze complesse con il 118, attività in campi di transito migranti, come il campo Roya di Ventimiglia, attività di supporto agli sbarchi migranti in collaborazione con le Prefetture e Ministero degli Interni, , supporto nell’accoglienza di profughi provenienti dell’Afganistan e dall’Ucraina, supporto in emergenze alluvionali, dissesti territoriali, senza dimenticare l’enorme lavoro affrontato durante gli anni della Pandemia, per supportare i volontari e la popolazione. L’evento del crollo del Viadotto Morandi poi ha visto il Se.P. in prima linea, dell’inizio della tragedia, per il supporto psicologico rivolto a volontari, operatori del soccorso e parenti delle persone coinvolte, in primis.. tanto da guadagnarsi il titolo di “psicologi con il caschetto”, per l’ operato fianco a fianco dei soccorsi, ora dopo ora, con un impegno durato quasi due anni, che ha segnato uno spartiacque e aperto pista ad una modalità di lavoro specifica, in contesti particolarmente complessi. Racconta sempre la dott.ssa Urci come questa squadra spesso lavori in sordina, dietro le quinte, ma ha raggiunto importanti traguardi, come il protocollo d’intesa con il Comando dei Vigili del Fuoco di Genova nel 2020, progetto pilota, che ha portato alla Convenzione  Nazionale con il Corpo nel 2022. Nell’ordinario il servizio si occupa di supportare i volontari CRI, di fornirgli formazione nei ben 53 Comitati Locali dislocati in tutta la Liguria, e affiancarli nel realizzare attività sociali, per le persone vulnerabili: persone senza fissa dimora, anziani, sportelli sociali per le povertà, progetti nelle scuole. Un impegno dunque duro, costante e non privo di rischi quello Se.P. vissuto da volontari che mettono a servizio la loro professionalità, ma paghi però di grandissime soddisfazioni ed emozioni, nel tutelare i diritti umani delle persone messi in discussione, da situazioni transitorie o permanenti. All’interessante relazione hanno fatto seguito gli interventi di Gallo e Sica. La conviviale si conclude, con l’omaggio del Club alla relatrice e il tocco di campana.

Conviviale del 4 maggio 2023

Conviviale del 4 maggio 2023. La serata, dal tema: “Notizie in musica su un genovese famoso nel mondo…Niccolò Paganini ” è dedicata appunto a Niccolò Paganini e alla sua musica, raccontata ed eseguita dal Maestro Michele Trenti, past Presidente del R.C. Genova Golfo Paradiso, da Filippo Taccogna, il quale fa parte dell’Orchestra Paganini, diretta da Vittorio Marchese, con cui ha suonato in sale prestigiose, come il Teatro di Mentone, l’Audidorium Verdi di Milano, il Museo del Violino di Cremona e la Sala Nervi in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco; ha vinto il concorso violinistico di Moncalieri, ha ottenuto il primo premio ai concorsi di Cortemilia ed al Jugend Musiziert e da Filippo Bogdanovic laureato in violino al Conservatorio Paganini con il massimo dei voti il mese scorso. Gli abilissimi musicisti ci hanno fatto ascoltare l’esecuzione di brani originali di Paganini. Inoltre il Maestro Trenti ha raccontato la vita di Niccolò Paganini: Violinista e compositore, esecutore straordinario, diventa il simbolo stesso del virtuoso capace di affascinare le folle con la sua eccezionale abilità. Figlio di un violinista dilettante, Niccolò Paganini, nasce a Genova il 27 ottobre 1782 e muore a Nizza il 27 maggio 1840, mostra precocemente il suo talento fuori dal comune. Insofferente dell’istruzione tradizionale che gli viene impartita, comincia ben presto a sviluppare una tecnica violinistica del tutto personale e fuori da ogni canone, tanto che quando il padre lo presenta, all’età di 13 anni, ad Alessandro Rolla (uno dei più celebrati violinisti del tempo) perché ne completi la formazione, si sente rispondere che il ragazzo non ha più nulla da imparare. Per qualche anno trova impiego come primo violino nell’orchestra della Repubblica di Lucca, ma nel 1809 si licenzia e si dedica totalmente all’attività di concertista. La sua fama si diffonde rapidamente in tutta Italia: oltre a quella di straordinario violinista, anche quella di impenitente dongiovanni. Le donne sembrano cadergli fra le braccia e più d’una lascerà per lui il tetto coniugale: nel 1815 viene rinchiuso in galera per una settimana a causa di una “scappatella” con una minorenne. Insieme alla fama si diffondono le leggende, come quella che vuole la sua abilità musicale e il suo fascino amatorio frutto di un patto col diavolo. Di certo il suo abbigliamento (sempre, rigorosamente, di colore nero), i suoi atteggiamenti spregiudicati e apertamente anticlericali non contribuiscono affatto a smentire le dicerie. Intanto, è “costretto” a iniziare a comporre perché nessuna delle opere esistenti gli permette di esibire a sufficienza il suo talento. Nel 1818 Niccolò Paganini pubblica i 24 Capricci, per violino solo, nei quali sono illustrate tutte le novità che ha introdotto nella tecnica violinistica: note doppie, triple, ribattute, pizzicati con la mano sinistra, effetti straordinari con cui cerca di trarre dal violino l’impossibile e di farlo suonare come un flauto, un corno, una chitarra. Compone anche (tra il 1804 e il 1830) 6 concerti per violino e orchestra seguendo rigorosi schemi classici. Nel 1828 Niccolò Paganini lascia l’Italia per una serie di concerti europei che si protrae per ben 6 anni. Suona a Vienna, Varsavia, Parigi, Londra…e spesso il suo arrivo è preceduto da una violenta ostilità della stampa che lo attacca, oltre che per la sua presunta diabolicità, anche per i compensi astronomici che pretende per ogni esibizione. Ma è sufficiente che suoni la prima nota e ogni avversione è spazzata via. La salute di Niccolò Paganini incomincia a declinare e già nel 1831 accusa i primi malesseri. La debolezza gli impedisce di suonare come vuole e come sa, e i critici ostili non perdono occasione per attaccarlo. Negli anni successivi deve ridurre drasticamente la sua attività, per interromperla del tutto nel 1837. Durante gli ultimi anni di vita (amareggiati da disavventure finanziarie e giudiziarie e tormentati dalle sofferenze fisiche causate dalla tisi) viaggia da un medico all’altro e cerca ristoro nel clima mite della Costa Azzurra. La morte lo coglie a Nizza, mentre ancora sta elaborando vani progetti. Ma neppure da defunto trova pace: a causa dei suoi atteggiamenti antireligiosi e della sua dubbia fama, gli viene addirittura negata la sepoltura in terra consacrata. Solamente nel 1876 la sua salma trova una collocazione definitiva nel cimitero della villa che aveva comperato a suo tempo presso Parma. Durante il racconto della vita di Paganini abbiamo potuto ascoltare Due Capricci per violino solo; Tre Ghiribizzi per chitarra sola; “Cantabile” per violino e chitarra; Sonatina per violino e chitarra. La serale si conclude, come di consueto, con l’omaggio ai musicisti e il tocco di campana.

Conviviale del 27 aprile 2023

Conviviale del 27 aprile 2023. Titti Farina, dopo il consueto tocco di campana apre la riunione con un caloroso benvenuto a tutti i presenti, in particolare al Socio Fortunato Crovari relatore di oggi ed ai visitatori rotariani. La Presidente porge i migliori auguri di buon compleanno ai Soci: Giovanni D’Alauro, Paolo Biondi, Luigi Figari e Luigi Oliva. Prima di colazione Titti Farina consegna il contributo derivante dal service della Rosa dei Venti 2022 tenutasi a Genova a maggio dello scorso anno, di euro 9.500,00 al Socio Enrico Pedemonte Presidente della Compagnia della Tartaruga per i loro progetti. Enrico Pedemonte dopo un sentito ringraziamento al Club e ai Club facenti parte della Rosa dei Venti, illustra la Compagnia della Tartaruga, Associazione che si impegna a creare opportunità di lavoro concrete e sostenibili per giovani con disabilità intellettiva. L’obiettivo è dar vita ad attività lavorative che si autosostengano, in cui i giovani impiegati svolgono realmente un ruolo produttivo il cui valore viene riconosciuto e remunerato. Sempre prima di colazione Andrea Benini, Presidente dell’Associazione Genova Est ONLUS, dichiara validamente costituita l’assemblea dei Soci della stessa e nomina quali scrutatori Paolo Raffetto e sé stesso. Dopo colazione, la Presidente passa la parola a Fortunato Crovari per la relazione: ”Paul Harris, chi era costui?”. Si riporta di seguito il riassunto della relazione fornito dal Socio Crovari. “Tutti, appena entrati al Rotary, sentono il nome Paul Harris, ma per qualcuno ormai è associato alla spilla consegnata ai soci meritevoli o che hanno versato almeno 1.000 dollari alla Rotary Foundation. Molti sanno che è il fondatore del Rotary, qualcuno anche che era un avvocato nato a Racine, Wisconsin, (U.S.A., il 19/4/1868). Tutto vero, ma cosa aveva di speciale? Parliamo di un uomo che ha avuto l’idea di creare un’associazione che dopo quasi 120 anni ha 1.200.000 soci nel mondo e che ciò è avvenuto all’inizio del 1900, senza internet, telefonini, tv, etc. e con circa 1 mese per andare da Europa a U.S.A.. Eppure dopo 5 anni il rotary aveva più di 1.500 soci, dopo 6 anni aveva fatto un congresso internazionale, dopo 30 anni aveva club in tutti i continenti. Era favorito dall’estrazione sociale o dal fatto di nascere in un contesto idilliaco come quello di Racine (Wisconsin), città che sorge sul lago Michigan, nella regione dei grandi laghi, famosa per la creazione del “malted milk” e per i “phon”, che oggi ha circa 70.000 abitanti ed è stata premiata come la città più vivibile degli U.S.A.? Siamo veramente molto distanti dalla realtà. Il nonno materno di Paul Harris dota i genitori di Paul di una casa e un drugstore (farmacia con emporio) quindi liquida quanto ha e parte per la corsa all’oro. I genitori di Paul Harris non sono però abili commercianti, il negozio fallisce e si trovano con tre figli, senza sostentamento. Unica soluzione è quella di tenere la piccolissima figlia, Nina May, e portare ai nonni paterni gli altri due figli. Il piccolo Paul viene quindi portato all’età di 3 anni, assieme al fratello Cecil di 5 anni, a vivere a Wallingford nel Vermont, ma ben presto la zia materna “adotta” il fratello maggiore. Di fatto quindi Paul, fin da molto piccolo vive da solo, allevato dai nonni, in zona di media montagna (500 m slm), a oltre 1.500 km da Racine. Ciò che delinea la prima formazione di Paul va allora ricercata nell’esempio di impegno e lavoro dato dai nonni nella fattoria, di una “casa ben governata e abitata dall’amore”, l’abitudine all’aiuto reciproco tipico delle genti di montagna, il mettersi alla prova con sé stesso nelle ascese, il desiderio di trovare amici, tipico dei figli unici, cominciano a delineare la formazione di un ragazzo sicuramente molto vivace. Il nonno Howard Harris credeva molto nell’istruzione e diede con determinazione tutto il sostegno economico necessario, anche se Paul faceva di tutto per farlo desistere. A 17 anni viene iscritto all’università di Burlington nel Vermont, dalla quale viene espulso per una falsa accusa. Prosegue nel New Jersey a Princeton, ma a 20 anni, muore il nonno, 80enne dopo 60 anni di matrimonio. Paul allora decide di lavorare per un anno in un’azienda di marmi. L’anno successivo si trasferisce a Des Moines nello Iowa, dove fa pratica in uno studio legale e viene riammesso all’università. L’anno successivo muore la nonna. Nel 1891 a 23 anni si laurea in legge. A quel punto un ragazzo ormai senza casa e senza fonti di sostentamento cosa avrebbe potuto fare? Entrare nello studio legale in cui faceva pratica? Magari poi provare ad aprire un suo studio? Ma Paul era parecchio irrequieto, l’anno precedente era stato una settimana a Chicago, rimanendo stregato da frenesia, trambusto e vizi, e aveva cominciato a mettere in discussione i buoni insegnamenti del nonno: era un saggio o un vecchio illuso? Inoltre, nel discorso fatto da uno che era avvocato da 10 anni, ai laureandi in legge del Iowa, si evidenziava l’importanza del viaggiare e confrontarsi, il grande sogno da bambino di Paul. Prende quindi una decisione clamorosa: farà l’avvocato ma dopo….5 anni sabbatici, volti alla conoscenza . Cosa fa Paul Harris in questi 5 anni? Nella cartina vedete segnati in giallo alcuni dei luoghi visitati, rimanendo a quelli negli U.S.A.: solo che i due più in alto a destra, segnati con un puntino rosso Racine/Wisconsin (luogo nascita) e Wellington nel Vermont (luogo fanciullezza) distano tra loro più di 1.500 km, da percorrere con treni e diligenze. Per mantenersi svolge i seguenti lavori: corrispondente del Chronicle a S.Francisco; raccoglitore di frutta in giro per la California insegnante di una scuola di commercio a Los Angeles attore in una compagnia filodrammatica a Denver (Colorado) corrispondente al Rocky mountain news lavoratore in una fattoria a Platteville in Colorado fattorino al St. James Hotel a Jacksonville in Florida quindi commesso viaggiatore in una ditta di marmi e graniti di George W. Clark, (che 15 anni dopo sarà il primo Presidente del Rotary Club di Jacksonville) visita Washington per l’inaugurazione del nuovo Presidente degli U.S.A., Cleveland, dove lavora nella

Interclub su GNV Allegra, serata di beneficenza 18 aprile 2023

Interclub su GNV Allegra, serata di benedicenza La serata Interclub di beneficenza a favore di ANGSA: Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo si è svolta a bordo della Motonave GNV Allegra ed ha visto un’ampia partecipazione di rotariani ed ospiti. Ad inizio serata il Comandante della Motonave Allegra, Andrea Cocchiara, ha dato il benvenuto a tutti i presenti. L’apertura ufficiale è avvenuta con l’esecuzione del Canto degli Italiani e l’evento è poi proseguito con il saluto ufficiale a tutti i Presidenti dei Rotary che hanno condiviso la serata; sono quindi intervenuti il Prefetto di Genova, Renato Franceschelli e il Gen. D Rosario Massino, Comandante Regionale “Liguria” Guardia di Finanza. Nel corso della serata moderata dall’inossidabile giornalista Beppe Nuti, sono stati premiati la squadra femminile della Locatelli Pallanuoto Genova, soprannominate “le lontre” – artefici di brillanti vittorie nel settore, che proprio in questi giorni ha vinto il girone Nord della Serie A2 e il campione paralimpico Francesco Bocciardo: un simbolo ligure e ormai anche un amico in grado di imporsi in tutto, mondiali, olimpiadi ed europei. Simona Ferro, Assessore Regionale allo Sport, ha premiato le meritevoli ragazze della squadra di pallanuoto femminile US Luca Locatelli di Genova. Iniziative come questa testimoniano l’elevato valore sociale dello sport: insieme si può fare squadra per raggiungere nobili obiettivi e vincere le partite davvero importanti. Dopo la presentazione degli sponsors e l’estrazione dei premi della lotteria, l’evento si è concluso con la serata danzate DJ.

Convegno Leadership femminile del 18 aprile 2023

Convegno Leadership femminile del 18 aprile 2023. Il Convegno dal titolo: “Leadership Femminile – Leadership al Femminile: Ripensare la Leadership nel segno di libertà, sorellanza, eguaglianza” si apre con i saluti della Presidente Titti Farina, che inoltre, ringrazia gli organizzatori Soci del nostro Club (C.Tuo, M.G. Marchese, F. Rapone, A.M. Saiano, P. Maloberti, A.Sica) e i numerosi partecipanti. Tra questi, invita alcuni rappresentanti del Comune e della Regione a fare un breve discorso di apertura; porgono quindi i loro saluti l’assessore Simona Ferro, l’assessore Francesca Corso, il vicesindaco Pietro Piciocchi, Alessandra Volpe Consigliere Pari Opportunità della Città Metropolitana di Genova e Chiara Volpato della Presidenza Nazionale ACLI. Si apre quindi la prima tavola rotonda, moderata dal giornalista Luca Russo, che vede la partecipazione di 4 donne Leader: Silvia Baudrino (Psicologia/Criminologia) Emma Costa (Mamma e non solo) Giovanna Badalassi (Università ricerca pari opportunità) Mahdia Sharifi (atleta afghana nazionale di taekwondo). Le Leader hanno tenuto una viva conversazione, includendo valori e temi di vita privata e professionale, toccando le parole chiave: Stili di leadership femminili versus maschili Competizione, confronto, condivisione, collaborazione Cura, servizio Intelligenza emotiva A seguire la seconda tavola rotonda, sempre moderata da Luca Russo, ha visto la partecipazione di altre 4 donne Leader più un Leader uomo: Paola Fraschini (sport) Stefania Cortigiano (Chef/Ristoratrice) Simonetta Cenci (Libere professioni) Chiara Marconi (Fashion Start-upper) Giuseppe Costa (imprenditore) e nostro Socio Anche questa tavola si è distinta per interventi riguardanti la loro opera nel sociale, vita professionale e privata esaltando le caratteristiche della Leadership al femminile, controbilanciate e valorizzate anche dal Cavaliere del lavoro e imprenditore Beppe Costa. Questa tavola si è sviluppata sulla base di queste parole chiave: Etica, progettualità, sogno Bilanciamento vita-lavoro Il corpo femminile Capacità di delegare Il tutto si è svolto in un clima colloquiale e informale, ma allo stesso tempo ricco di valori, emozioni e spunti di riflessione che fanno della Leadership femminile un modello ispirativo per tutti. Il convegno si è chiuso con i ringraziamenti da parte della Presidente, che ha anche omaggiato tutti gli ospiti e ha invitato i partecipanti ad un piacevole cocktail offerto dal Club.

Conviviale del 6 aprile 2023

Conviviale del 6 aprile 2023. Titti Farina apre la riunione di oggi porgendo calorosi saluti a tutti i Soci, in particolare a Marco Bisagno, relatore di oggi e agli ospiti.Dopo la colazione la Presidente cede il microfono al Socio Marco Bisagno per la relazione dal titolo “Dall’idea alla nave”.L’ing. Bisagno, basandosi sulla propria esperienza imprenditoriale, illustra il processo di costruzione di una nuova nave da crociera.Quando una delle principali compagnie armatoriali intende effettuare un nuovo investimento, avvia un’indagine presso i principali cantieri mondiali.Oltre agli italiani Mariotti e Fincantieri, i cantieri più affermati sono tedeschi (Meyer), francesi (STX), spagnoli, portoghesi e giapponesi (Mitsubishi); stanno provando a entrare nel settore anche cinesi e coreani.Tutto prende le mosse da un progetto e dalla vision dell’armatore che tratteggia un primo standard sulla base del numero dei passeggeri da ospitare come pure sui parametri di lunghezza, larghezza e pescaggio, oltre che sui mari chiamata ad affrontare. Queste specifiche tendono a mutare sensibilmente nel tempo, seguendo anche l’evolversi delle normative (in primis di quelle sullasicurezza). Si arriva quindi a un prezzo finale per la complessiva fornitura; l’assistenza finanziaria e assicurativa di SACE consente al cantiere di avere la garanzia del pagamento e all’armatore dibeneficiare di alcune forme di contributo.Si passa poi alla fase operativa: una nave di medie dimensioni prevede lavorazioni che coinvolgono 8-900 persone, in larga parte in subappalto, con ruoli che variano durante le diverse fasi di costruzione, che avviene per blocchi di dimensioni limitate.Tutti gli impianti critici sono sdoppiati, per questioni di sicurezza; particolare attenzione viene dedicata agli impianti antincendio.Il tempo medio tra l’ordine e la consegna è molto difficile da stimare, ma generalmente l’intero processo, che va dalla progettazione alla posa della chiglia, fino al battesimo, può andare avanti da due a tre anni; questo periodo sta però crescendo, perché le prove preliminari di funzionamento – durante le quali la nave è ancora di proprietà del costruttore e utilizza un equipaggio di sua pertinenza – sono sempre più estese e sofisticate. Mariotti è per tradizione un cantiere navale innovatore, sia nella tecnologia che nel design, con una estesa consapevolezza ambientale; l’offerta del cantiere è caratterizzata sempre da soluzioni innovative e all’avanguardia, caratteristica che nel tempo lo ha reso unico nel mercato delle navi da crociera di lusso e dei mega yachts.Sarà infatti, costruita a Genova da T. Mariotti e avrà solo 47 suite la prima unità del marchio di Aman, specializzato in alberghi ultra Luxury.Al primo modello, la cui consegna è prevista tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027, potrebbero aggiungersi le opzioni per altre due navi gemelle.La nave di 183 metri e di circa 23.000 tonnellate di stazza lorda, è il primo progetto di nuova costruzione a doppia alimentazione realizzato da T. Mariotti e, al momento della consegna, segnerà un nuovo benchmark per il futuro degli standard ambientali. Il design e gli interni saranno progettati da SINOT, yacht designer di fama mondiale. Project Sama accoglierà gli ospiti in cinquanta suite da sogno, caratterizzate da un lusso eccezionale, ampi spazi pubblici e strutture di intrattenimento senza eguali, segno distintivo del marchio Aman.La riunione si chiude con l’omaggio al relatore e il consueto tocco di campana.

Conviviale del 26 marzo 2023

Conviviale del 26 marzo 2023. Domenica 26 Marzo abbiamo dedicato il pomeriggio al torneo di burraco per la raccolta fondi da destinare alla Veneranda Compagnia di Misericordia, un’istituzione antica, infatti da cinque secoli opera in favore dei carcerati e dei loro famigliari. I Soci e i volontari della Compagnia operano per il recupero morale e per il reinserimento sociale e lavorativo degli assistiti, interessandosi a loro con spirito di servizio e, più importante ancora con spirito di fratellanza. La somma raccolta è stata destinata al nuovo progetto illustrato da Enrico Rosselli, Presidente dell’Associazione, che consiste nell’apertura di un nuovo centro di accoglienza . La gara, organizzata dalla Socia Adelia Carola, ha coinvolto alcuni Soci del Club e amici non rotariani, tra cui una bravissima bambina di 9 anni che, in coppia con il papà, ha vinto il secondo premio.

Conviviale del 16 marzo 2023

Conviviale del 16 marzo 2023. La conviviale di questa sera si è svolta nello splendido palazzo Lomellini Giacomo Patrone in Largo Zecca, sede dal 1945 del Comando Militare dell’Esercito Italiano in Liguria, ospiti del Colonnello Edmondo Dotoli comandante del comando militare esercito Liguria. All’interno del Palazzo si può ammirare un ciclo di affreschi di Domenico Fiasella che illustra Storie di Ester: all’importanza della qualità espressiva si affianca quella di un’allusione politica profonda che il committente ha inteso manifestare scegliendola fra i temi biblici. Il ciclo di affreschi si sviluppa in varie sale nei diversi piani del palazzo. All’ingresso, i Soci sono stati accolti con un aperitivo durante il quale hanno potuto ascoltare Annamaria De Marini, sovraintendente dell’Albergo dei Poveri e Past Presidente del R.C. Portofino, la quale ha illustrato il magnifico affresco della volta dell’atrio “La caduta di Gerusalemme”. La visita continua nel primo piano nobile dove si è potuto apprezzare “Il banchetto di Assuero” . In questa sala si è poi svolta la cena dove i commensali hanno potuto ammirare l’affresco sul soffitto che si specchia sul centro tavola. Sempre accompagnati dalla Dottoressa De Marini, si è infine saliti al secondo piano nobile dove abbiamo trovato l’affresco “La scelta di Esther da parte di Assuero”. L’eroina biblica Ester, infatti, che rischia la vita per salvare il proprio popolo, allude all’impresa del Doge Giacomo Lomellini, che alla guida della Repubblica dovette fronteggiare numerose avversità quali la congiura dei De Marini, la congiura di Giulio Cesare Vacchero e l’assedio di Carlo Emanuele I di Savoia, sconfitto nonostante le dispari forze in campo. Abbiamo inoltre avuto l’onore di visitare altre stanze contenenti altrettanti meravigliosi affreschi, solitamente chiuse al pubblico. Prima di cena il Comandante Edmondo Dotoli ha illustrato il comando territoriale della Regione Militare Nord, che conduce le attività legate al Reclutamento, alle Forze di Completamento e alla Promozione e Pubblica Informazione sul territorio della Regione Liguria. In tale veste è alla continua ricerca di sinergie con gli Enti locali per meglio mettere a disposizione del cittadino i servizi offerti dalla struttura militare locale. Durante la cena la Dottoressa De Marini ha continuato ad illustrare la storia del palazzo. La serata si è conclusa con l’omaggio della Presidente alla Dottoressa Francesca De Marini e al Comandante Edmondo Dotoli.

Conviviale del 9 marzo 2023

Conviviale del 9 marzo 2023. Titti Farina apre la riunione con un caloroso benvenuto al relatore Luigi Zanti, agli ospiti e a tutti i Soci presenti. Dopo gli auguri di buon compleanno ai Soci Filippo Parodi, Giorgio Derchi, Luigi Lagomarsino e Agostino Siccardi, la Presidente cede il microfono a Franco Autelli per la presentazione della Rosa dei Venti 2023. L’appuntamento annuale tra i Rotary Club Genova Est, Grenoble Ouest, Reutlingen – Tübingen e Ginevra Sud si terrà dal 18 al 21 Maggio 2023 a Grenoble, è stato già inviato ai Soci il programma con l’invito a prenotarsi entro il 31 marzo p.v.. Dopo il pranzo la Presidente invita il relatore ad illustrare la relazione dal titolo “”La presenza di BPER Banca in Liguria: l’eredità di Banca CARIGE e le prospettive per il futuro”. Luigi Zanti, nato a Reggio Emilia, classe 1971, entra nel 1997 in BPER Banca ricoprendo, nel corso degli anni, diversi ruoli di crescente responsabilità nell’area commerciale prima in Emilia Romagna, poi in Lazio ed infine in Sicilia, dove nel 2017 assume il ruolo di responsabile dell’Area Territoriale Sicilia. Vanta una lunga esperienza nell’integrazione di network di filiali, nello sviluppo del business con la clientela e delle relazioni istituzionali nelle aree presidiate, che gli consente, in seguito, di allargare il suo raggio d’azione assumendo il coordinamento della Direzione Regionale Calabria-Sicilia. Dall’inizio del 2022, ha assunto il ruolo di Responsabile della Direzione Centro Ovest di BPER Banca. E’, inoltre, consigliere d’amministrazione di Bper Credit Management, la società che per conto del gruppo Bper gestisce i crediti in sofferenza ed è presidente della commissione regionale Liguria dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana. Il Dottor Zanti ha illustrato, coadiuvato da alcune slide che si allegano, la struttura di Bper Banca, il perimetro della presenza territoriale della Banca in Liguria, quali sono stati i tratti distintivi della ex-Carige che non devono essere dispersi ma anzi valorizzati, quali sono state le difficoltà della migrazione e quali sono le opportunità future per la Banca, per Genova e per la Liguria. Interviene all’interessante relazione il Socio Federico Cattanei. La Presidente ringrazia quindi il relatore e, dopo il consueto omaggio del Club, chiude la riunione con il tocco di campana.

Conviviale del 23 febbraio 2023

Conviviale del 23 febbraio 2023. La serale interclub con il R.C. Genova Nord Ovest, svoltasi all’Hotel Bristol, vede come relatore il Prof. Gastone Breccia, ricercatore di civiltà bizantina presso l’Università di Pavia ed esperto di teoria militare. Apre la serata Titti Farina con un caloroso benvenuto al Prof. Breccia, a tutti gli ospiti e ai Soci presenti, cede quindi il microfono a Riccardo Ghio, Presidente del R.C. Genova Nord Ovest, per i suoi saluti. Terminata la cena il Socio Pietro Ripa presenta il Prof. Gastone Breccia, (si allega curriculum) e gli cede il microfono per la relazione dal titolo “Ucraina 2022 – 2023. La nuova guerra europea”. Abstract tratto da “Nuvole e Mercati” di Pietro Ripa, riportato di seguito: “La guerra è tornata in Europa dopo quasi ottant’anni. La guerra convenzionale, «simmetrica», tra due eserciti potenti, armati in maniera simile, capaci di condurre operazioni prolungate ad alta intensità sul campo di battaglia. Ci riguarda tutti, e ha una posta in gioco altissima; ma quella iniziata per volontà di Vladimir Putin e della Russia il 24 febbraio 2022 è anche una guerra semplice. Le motivazioni sono chiare, così come gli scopi, gli errori commessi e le ragioni degli sviluppi recenti sul campo di battaglia. È semplice, per prima cosa, la motivazione fondamentale della Russia per attaccare l’Ucraina: Putin ha pensato di avere l’occasione di rovesciare il governo di Kiev, chiaramente orientato all’amicizia con l’Occidente, e ha deciso di coglierla usando la forza. Ma è semplice anche la ragione del fallimento della cosiddetta “Operazione Speciale”, la guerra-lampo che avrebbe dovuto consentire ai russi di insediare un governo amico a Kiev in una decina di giorni: Putin e i suoi generali erano stati male informati sulla solidità del “regime” ucraino, sulla volontà di resistenza della popolazione, e si erano convinti (da soli) che USA e NATO non fossero in grado di reagire in tempo. È semplice la ragione della tenacia mostrata dagli ucraini nell’opporsi all’invasione: “ogni popolo amante della libertà, alla fine sarà libero” (Simon Bolívar). Ovvero: quando un estraneo entra a casa tua con le armi in pugno, e vuole farla da padrone, tu combatti e combatti e combatti fino a cacciarlo, quali che siano i sacrifici necessari. È semplice, infine, la ragione per cui gli USA, passati i primi giorni in cui “tutto poteva accadere” (quando Biden offrì un passaggio in America a Zelensky, ottenendone una risposta passata alla storia), abbiano appoggiato l’Ucraina, ma non troppo: il massimo vantaggio, per loro, è vedere la Russia che si dissangua, perde uomini armamenti e prestigio, senza rischiare una guerra su vasta scala. Quindi sì agli HIMARS, no ad aerei carri armati e truppe. Sono persino semplici la ragioni per cui i russi non hanno sfondato le linee ucraine e non hanno ottenuto risultati decisivi sul campo: non hanno mai avuto una superiorità numerica sufficiente, non hanno saputo adattarsi rapidamente a una situazione diversa dalle loro aspettative, l’eccezionale sostegno dell’intelligence occidentale alle forze ucraine li ha messi costantemente in situazione di inferiorità sul campo di battaglia. Queste sono le coordinate essenziali del conflitto. Il resto è propaganda. Non si può dar credito a Putin quando sostiene che la Russia fosse minacciata militarmente dall’Ucraina, e quindi giustifica l’aggressione come una “difesa preventiva”. Né quando parla della  necessità di intervenire per fermare il “genocidio” in atto a danno dei russofoni del Donbass. Siamo di fronte a una guerra iniziata per motivi neoimperiali, legati alla volontà di riaffermare il dominio russo su una parte dell’ex impero zarista-sovietico ritenuta troppo importante per essere “ceduta” all’Occidente, anche sotto forma di semplice alleanza economico-politica. Dunque non possiamo avere dubbi: ha torto chi ha violato in armi i confini di un paese sovrano che non costituiva una minaccia alla sua sicurezza, chi ha creduto di poter spezzare la volontà di resistenza del suo popolo con il terrore, chi ha massacrato civili e devastato paesi e città. Ha ragione chi difende la propria terra, la propria casa, la propria vita. È una sorta di livello zero, ma imprescindibile, da cui partire per acquisire consapevolezza di ciò che sta accadendo da quasi un anno in Ucraina. Il 2023 sarà un altro anno di guerra, probabilmente. Non ci sono, attualmente, le premesse per un accordo di pace: Putin ha “annesso” illegalmente quattro regioni ucraine, e non può abbandonarle senza dichiarare la propria sconfitta, cosa che farà solo se costretto con la forza militare. Forza che gli ucraini, al momento, non hanno. Ma la via per la pace passa attraverso la giustizia, ovvero la fine dell’invasione, la  punizione dei criminali di guerra e la libertà del popolo ucraino. Si illudono quelli che, magari in buona fede, auspicano una “resa” degli ucraini di fronte al fatto compiuto dell’occupazione russa di una parte del loro paese. Sarebbe nient’altro che una tregua instabile, avvelenata dal rancore, ben presto macchiata di violazioni di ogni tipo. Un passo verso il passaggio dal conflitto che abbiamo sotto gli occhi a una guerra civile feroce, che lascerebbe spazio alle forze peggiori delle due parti in lotta. Speriamo di non dover assistere a questo” L’appassionante relazione, molto applaudita, ha suscitato interventi di: Pietro Pistolese, Giorgio Vannucci, Maurizio Ferretti, Giulio Crosa di Vergagni. A fine serata, i Presidenti hanno donato l’omaggio del club al relatore e chiuso la riunione con il consueto tocco di campana.