La visita del Governatore del Distretto 2032, Natale Spineto per l’anno rotariano in corso ha inizio alle ore 11.00 con l’incontro con il Direttivo.
L’onore alle bandiere apre ufficialmente la conviviale quindi il Presidente porge un caloroso saluto al Governatore, al suo staff e ai Soci presenti.
Ezio Fulcheri, dopo aver informato i Soci dei prossimi appuntamenti del Club ed aver invitato i presenti a partecipare al seminario Workshop Club Dinamici che si terrà a Santa Margherita Ligure sabato 12 ottobre p.v., sottolinea l’appuntamento del 14 Novembre dedicato all’assemblea del Club per la nomina del Presidente A.R. 2026 – 2027, nomina consiglieri A.R. 2024 – 2025, approvazione bilanci consuntivo A.R. 2023 – 2024 e preventivo A.R. 2024 – 2025.
Prima della colazione, il Presidente cede il microfono al Governatore per la sua presentazione.
“La magia del Rotary”: è questo il motto presidenziale per l’anno rotariano il corso, scelto dalla PI Stephanie Urchick, socia del Rotary Club di McMurray, Pennsylvania dal 1991. Il governatore Natale Spineto, dopo aver ringraziato per l’accoglienza ricevuta, mostra uno scorcio del video, registrato durante la convention di Orlando, in cui la PI Urchick racconta quale esperienza le abbia suggerito il motto presidenziale. Racconta la presidente internazionale che, durante un progetto nella Repubblica Domenicana, un bambino, accortosi che, grazie all’intervento del Rotary, l’acqua di cui il suo villaggio si sarebbe da allora in poi servito era limpida e pulita, le chiese di «rifare la magia».
Appena dopo il motto, a Orlando sono stati svelati il logo e i colori dell’anno rotariano. Stephanie Urchick ha parlato dell’eradicazione della poliomielite, dei progetti per far fronte ai disastri e della pace (insistendo, in particolare, sulla pace “positiva”), di acqua. 3
Ma, a differenza del PI Gordon McInally che lo scorso anno aveva invitato i club e i distretti a dedicarsi alla salute mentale, Stephanie Urchick non ha parlato di un tema prevalente, su cui concentrarsi quest’anno. Lo ha fatto per scelta: sono i distretti e i club – sostiene la PI Urchick – che conoscono i bisogni del territorio ed è bene che a questi rispondano. Dunque, scelga ciascuno per sé. Dice il governatore Spineto: «così come ha fatto la presidente internazionale, altrettanto ho deciso di fare io. Non vi proporrò alcun tema. Ciascun club abbia la sua autonomia decisionale sui progetti da intraprendere e seguire». Sono i club che conoscono il territorio e i suoi bisogni meglio di ogni altro soggetto e, dunque, sono loro che possono ottenere i risultati più incisivi e migliori.
Il Rotary sono i club che lo compongono. Il solo fattore propulsivo del Rotary sono i club. Essi sono al centro e il Distretto ha la sola funzione di favorire, aiutare, agevolare, finanziare le iniziative dei club.
«Credo che il Rotary possa aiutarci ad affrontare le criticità della società di oggi e cito tre concetti che mi stanno a cuore e che considero tipici del Rotary», aggiunge il DG Natale Spineto. Professionalità e competenza è il primo tema su cui si sofferma. Nel nostro presente regnano incompetenza e approssimazione. Spesso ci si improvvisa. Il Rotary è sempre stato un luogo di valorizzazione delle professionalità e delle competenze. E se, oggi, il Rotary è più aperto di un tempo e ci si può affiliare al Rotary qualsiasi sia la propria professione, occorre che questa (quale che sia) sia svolta bene: con competenza e senso etico. Facciamo, dunque, del Rotary un modello – esorta il DG Spineto – di ciò di cui la nostra società ha più bisogno. «Facciamo vedere alla società che cosa vuol dire essere competenti e sviluppare e valorizzare le competenze».
Il secondo tema è la cultura. «Cultura è letteratura, arte, monumenti e storia, ma cultura è anche un concetto più vasto», dice il governatore. «Credo che sia apertura mentale: la persona di cultura è sensibile, permeabile, aperta, ricettiva a qualunque esperienza le venga proposta dall’esterno. Questa apertura si traduce non solo nell’ascolto, ma in creatività e apertura mentale. In un arricchimento spirituale». Per uscire dalla crisi culturale in cui viviamo occorre ritrovare apertura mentale e capacità di far germogliare dentro di noi, quale arricchimento spirituale, ciò che ci viene dall’esterno. «Che c’entra il Rotary con questo? Il Rotary ci dà occasioni straordinarie di arricchimento culturale; ci mette in relazioni con persone dalle esperienze personali ricchissime, disponibili a condividerle con noi». In un club professionale – quelli che, a differenza del Rotary o più di questo crescono – non troveremo mai quella “diversità” che è caratteristica del Rotary. Impariamo, dunque, a dare valore all’occasione che il nostro sodalizio, peculiarmente, ci offre.
Il terzo tema è la rete internazionale di potenziali amici, di cui, quando diveniamo rotariani, entriamo a far parte. È una rete fatta di persone che svolgono professioni nel modo migliore e che sono disponibili a metterci a parte delle loro esperienze. Per questo, dal Rotary, traiamo straordinarie possibilità di sviluppo e di crescita – noi, per noi stessi, ci troviamo ad avvantaggiarci delle esperienze che tutti gli altri nostri soci vorranno, con la disponibilità che è consueta in un Rotary Club, condividere con noi.
Il governatore ha condiviso un ricordo dell’assemblea di Orlando. Nell’hotel in cui la convention si tiene ci sono sale enormi e, quando si va a colazione e a pranzo, ogni governatore si siede accanto ad altri governatori, dei paesi e dei distretti più diversi. Si 4
comincia a parlare, ci si scambia biglietti da visita e contatti. Ci si ripromette di farsi reciprocamente visita. È probabilmente molto difficile che queste promesse siano mantenute, ma – dice il governatore – «quando le promesse si fanno, non sono soltanto formali e si è in buona fede: ci si crede. Si respira, infatti, quella dimensione di amicizia internazionale e di coesione che è del Rotary. La stessa dimensione che noi respiriamo all’interno dei nostri club esiste a un livello potenziale in tutto il Rotary e tutto il Rotary è fatto di persone che non aspettano altro che ci sediamo accanto a loro e che con loro scambiamo i biglietti da visita. Questi scambi di biglietti da visita possono poi dare luogo a service, cioè a progetti di servizi a beneficio degli altri».
«Una domanda potrebbe essere fatta a ciascun rotariano e ora la pongo anche a me stesso» ha concluso il governatore Spineto. «Potremmo chiederci: “Che cosa è per te il Rotary?”. A me piace rispondere: il piacere di stare insieme per migliorare le vite degli altri e anche la nostra».
La riunione viene chiusa con lo scambio dei gagliardetti e degli omaggi, oltre all’offerta da parte del Club di un contributo a sostegno di progetti distrettuali.