Conviviale del 27 giugno 2024 e relazione finale del Presidente Poggi

La serata dedicata al passaggio delle consegne tra Agostino Poggi ed Ezio Fulcheri, svoltasi a Palazzo della Torre,  ha inizio con il consueto tocco di campana, l’Onore alle Bandiere e con il cordiale saluto del Presidente alle autorità rotariane, ai graditissimi ospiti, ai visitatori rotariani, alle gentili Signore e ai Soci presenti.

Prima della cena Agostino Poggi presenta la nuova Socia Parisa Pasandehpoor, giornalista politica free lance.

Al termine della cena il Presidente, coadiuvato da alcune slide svolge la sua relazione conclusiva, illustrando i risultati ottenuti (che si allega).

Dopo la relazione, come consuetudine al termine dell’anno rotariano, il Presidente inizia la premiazione con l’attribuzione delle PHF ai soci: Adelia Carola, Francesca Rapone e Arturo Sica.    

Al termine, Agostino Poggi passa il collare a Ezio Fulcheri, cui appunta il distintivo di Presidente. Ezio Fulcheri, con grande emozione, ringrazia per la fiducia riposta che lo ha portato ad assumere l’importante incarico di

Presidente del Club, dando poi lettura dei prossimi appuntamenti.

Titti Farina appunta il distintivo di Past Presidente ad Agostino Poggi e gli porge il regalo del Club.

Con il tocco di campana dei due Presidenti si conclude la serata.

RELAZIONE FINALE DEL PRESIDENTE AGOSTINO POGGI

“Alcuni di voi forse si ricorderanno che durante la mia programmatica avevo proiettato delle slides dove mi ero dato degli obiettivi e ritengo che oggi sia la giornata giusta per vedere se li abbiamo raggiunti.

Con la commissione programmi avevamo pensato a quattro filoni di argomenti per dare vivacità a interventi durante le conviviali, così abbiamo avuto gli incontri “Uno di noi” dove alcuni nostri soci, giovani, giovani rotarianamente, alcuni che frequentano un po’ meno, ci potessero raccontare la loro esperienza lavorativa. Tra questi ricordo Lorenzo Daidone il nostro informatico, Marco Taccini il presidente di Veneto strade, la nostra Chiara Tuo docente di diritto europeo, insomma alcuni soci di cui forse non sapevamo poco ma che con questi interventi hanno avuto l’opportunità di presentarsi e portare novità.

Abbiamo avuto poi il nostro “Giriamo per il mondo“ con i consoli di Colombia, Ungheria e Panama, un momento chiamato “Dammi tre parole” che personalmente è piaciuto molto, dove i soci hanno potuto esprimere in pochi minuti un loro successo, un loro insuccesso, una loro desiderata, un momento, a tratti molto confidenziale, che è servito a fare club.

Abbiamo avuto poi “A tavola con..” con relatori esterni, ne ricordo solo alcuni, Cottarelli, Ferrari, Fabbri e altri che hanno riscosso un gran successo di partecipazione.

A questi momenti abbiamo abbinato. come commissione affiatamento, degli incontri più leggeri, ludici, come al Ducale con i Fly Angels, la serata Jazz, la festa al Covino e la Caccia al tesoro con il Rotaract, insomma momenti divertenti ma anche importanti perché dove c’è affiatamento tutto diventa più semplice.

Per quanto riguarda invece gli “obiettivi della classifica e delle ammissioni” non mi posso certo lamentare, abbiamo fatto entrare 10 nuovi soci, alcuni storici sono usciti, sia per motivi di età sia perché persi per strada negli anni, altri invitati ad aspettare perché non ritenuti pronti a questa nuova esperienza. Con la commissione abbiamo ritenuto fondamentale mantenere la qualità dei soci così come era importante riuscire ad acquisire nuove professioni e in questo ci siamo riusciti ad esempio con Lorenzo Daidone il nostro giovane startupper informatico.

La “tavola di accoglienza“ un esperimento che ha dato i suoi frutti, abbiamo formato un gruppo di soci in grado di dare il benvenuto agli ospiti che hanno partecipato alle nostre conviviali in modo da creare un‘atmosfera di ospitalità e che potessero “annusare” un po’ di aria di Rotary che non è fatta solo di pranzi e relatori.

Anche il nostro “Benvenuto  a Genova” che consisteva in un invito a nuove figure dirigenziali che sono arrivate in città, ad esempio il comandante Pelizzari del porto, la Direttrice del Secolo XIX Aloia, è stato un momento mi sembra apprezzato da tutti.

Un altro punto fondamentale sul quale con la commissione abbiamo ragionato molto è stato quello della “Formazione” a cui tengo particolarmente perché volevamo qualcosa di un po’ diverso ed è per questo motivo che abbiamo fatto parlare i nostri soci, ricordo Bonsignore, lo stesso Sica formatore del Club, Marchese, De Lucchi. Mi piaceva l’idea che ci raccontassero come vivono loro il Rotary all’interno della professione, all’interno della loro vita proprio perché ritengo che l’esempio sia fondamentale meno parole e più esempio, il motto del mio anno era Sostanza!!

Per quanto riguarda i “Services” avevamo degli obiettivi ambiziosi ma direi che siamo riusciti a raggiungerli, coprendo tutti i costi.

Della “Pasticceria della Tartaruga” abbiamo già parlato ampiamente, comunque se all’inizio c’era un po’ di perplessità tenuto conto anche della cifra che si doveva andare a raccogliere, 50.000 €, in realtà è stato molto più semplice di quello che si pensava ed oggi anche grazie a noi tutti possiamo essere orgogliosi che alcuni ragazzi con  disabilità mentale abbiamo una professione ma soprattutto si sentano maggiormente inclusi sia dal punto di vista lavorativo sia dal punto di vista sociale.

Altro service è stato il convegno “L’evoluzione del maschile” con il sold out a Palazzo Ducale, dove abbiamo parlato dell’evoluzione del comportamento dell’uomo nei confronti della donna, siamo andati poi a insacchettare “Il riso di Rovasenda” il cui ricavato è stato donato a Sant’Egidio, abbiamo preparato gli 83 “Pacchi natalizi”  donati alle famiglie più in difficoltà economiche, si è svolto il tradizionale “Torneo di burraco” il cui ricavato è andato all’ Abbraccio di Don Orione, è proseguito per il secondo anno il progetto “Università e poi”, incontro di formazione per i giovani laureandi,  abbiamo mandato tre ragazzi portatori di disabilità al “Rotary Campus”,  infine abbiamo mandato un ragazzo al “Ryla”  dove ha trascorso alcuni giorni di formazione di leadership con la presenza di imprenditori formatori e professionisti.

Se vi ricordate durante la mia programmatica avevo espresso della speranza di quello che mi sarebbe piaciuto sentirmi dire durante l’anno, ad esempio mi sarebbe piaciuto sentirmi chiedere a che punto erano i services e questo, a parte la Pasticceria, in realtà è successo raramente, avevo sperato in una maggiore affluenza agli eventi distrettuali e in questo devo dire che ho fallito alla grande. A parte qualche new entry ho visto le solite facce ma francamente speravo in qualcosa di più perché se non si frequenta il distretto non si capisce chi siamo e cosa facciamo e si rimane alla concezione di un giovedì a pranzo, di una raccolta qua e là ma ben poco di più. Rotary è ben altro!

Speravo in una maggiore partecipazione degli Interclub e in questo devo dire che siamo stati più bravi, infatti il numero di adesioni è stato quasi pari a quello delle conviviali normali e ne sono felice perché dobbiamo apprezzare maggiormente questi momenti dove si possono conoscere altri rotariani e condividere, creare rapporti, fare business, insomma un momento rotariano che non va mai sottovalutato.

A parte alcuni aspetti un po’ di rivedere, e in questo Ezio Fulcheri sarà bravissimo, per me il mio anno è stato ricco di soddisfazioni perché ho conosciuto ad esempio il “Rotary Campus” a cui ho partecipato personalmente, dove ho trascorso con rotariani liguri e piemontesi giornate splendide in compagnia di ragazzi disabili che mi hanno trasmesso tantissima serenità, ho conosciuto i ragazzi del Rotaract grazie alla “Caccia al tesoro”, una risorsa pazzesca per il nostro club sapere che ci sono dei giovani che hanno i nostri stessi valori,  si impegnano quotidianamente per i services e non si risparmiano per raggiungere i loro obiettivi. 

Poi è stato un anno molto bello perché ho avuto un gran consiglio, fatto di amici che non si sono mai tirati indietro quando ho avuto bisogno. Un consiglio che ha suggerito, proposto, incoraggiato, incitato, creando quell’atmosfera giusta per il “fare”.

E poi abbiamo avuto un gran governatore, Remo Gattiglia, un leader, un trascinatore che ha dettato degli obiettivi chiari, ha saputo rendere coeso il gruppo dei presidenti e tutti insieme abbiamo marciato nella la stessa direzione.

E infine è stato un anno molto bello perché ho conosciuto il “mio Club”, certo bene o male ci conosciamo tutti, ma con alcuni avevo una conoscenza più superficiale e la presidenza mi ha dato l’occasione di approfondirla e ho scoperto delle gran belle persone che mi sono state vicine anche solo con telefonate, un messaggio, due parole,  ma vi ho sentiti vicini e positivi nei miei confronti. Appositamente in questo mio memo non ho ringraziato nessuno in particolare perché, credetemi, avrei corso il rischio di dimenticare qualcuno, ma un grazie va veramente ad ognuno di Voi, che con le vostre parole, i vostri sorrisi, i vostri incoraggiamenti mi hanno permesso di vivere questa magnifica avventura.

Certo sicuramente è stato più faticoso e impegnativo di quello che pensavo, mi ha preso tempo ma quello che ho ricevuto è stato ben di più.  Quando vi chiederanno di fare il presidente non pensateci neppure un attimo, ne vale proprio la pena.

Basta adesso stringiamoci intorno ad Ezio, ricordate che sono mesi che lavora per il Club e lo aspetta un anno di appuntamenti, obiettivi, mal di pancia.

Se noi siamo con Lui gli sembrerà una passeggiata.

Un abbraccio

Ap